domenica 18 ottobre 2015

1.1 - DEFINIZIONE

tenerézza

a) s. f. [der. di tenero]. – Il fatto, la condizione o la caratteristica di essere tenero, in senso proprio;

b) senso di commozione, dolce e profonda, che si prova nei riguardi di altra persona per amore, affetto, compassione;



CORNELIA E FIGLI

Autore: Angelica Kauffman:(Coira 1741-Roma 1807)
Haec Ornamenta Mea





Tènero agg. [lat. tĕner -a -um]. – 



1. Non duro, o meno duro, meno consistente dell’ordinario: 

a. Riferito a materiali e a prodotti che si lasciano tagliare, tritare e lavorare facilmente: legno t., legname d’opera facile a lavorarsi (ma anche legname da ardere che brucia facilmente); pietra t., roccia segabile con sega metallica a denti, adoperata come materiale da costruzione ornamentale; grano t., varietà di frumento le cui cariossidi, che hanno struttura farinosa, si prestano a fornire farina, contrapposto al grano duro, che fornisce elevata quantità di semolino; carne t.insalatina t.un frutto dalla polpa assai t.torrone t., ecc., che si mastica facilmente. 

b. Riferito a materiali e prodotti molli, che cedono alla pressione: plasmare con la t. cretauna pasta per torte molto t. e friabile. 

c. raro. Che non ha molta coesione: Qualor t. neve per li colli Dal sol percossa veggio di lontano (Petrarca), la neve soffice contrapposta al duro ghiaccio; Come si volgon per t. nube Due archi paralelli e concolori (Dante), qui nel sign. di sottile, trasparente. 

2. estens. 

a. Recente, nato da poco (il che nelle piante è causa di tenerezza): i t. virgultierbe ancora t.; quindi, con riferimento all’età dell’uomo: nella t. infanzianegli anni t.fin dalla più t. età. 

b. non com. Di colore, pallido, tenue, delicato: un rosaun celeste t.E il verde t. de la novale Sotto gli sprazzi del sol ridea(Carducci); Si devono aprire le stelle Nel cielo sì t. e vivo (Pascoli). 

c. Vago, delicato: Meraviglia di mie bellezze tenere Non prender già, ch’io nacqui in grembo a Venere (Poliziano). 

d. ant. o raro. Debole: le quali sono di tanta potenza, che i fortissimi uomini non che le t. donne hanno già molte volte vinti(Boccaccio). 

3. fig. 

a. Facile alla commozione, all'abbandono o al trasporto sentimentale e affettivo: avere un cuore t.esseremostrarsi t., buono, indulgente e tollerante: non bisogna essere troppo teneri con i figli; affettuoso, amoroso, premuroso: un t. padreuna t. moglie;come che molto s’ingegnasse di parer santo e t. amatore della cristiana fede (Boccaccio). 

b. Riferito a sentimenti, atti e gesti, parole che esprimono profonda e delicata affettuosità e tenerezza: un t. amore, una t. amicizia;gli dette una t. occhiatagli volgeva t. sguardiparole t.t. carezzeO mio t. verso, Di chi parlando vai, Che studi esser più terso E polito che mai? (Parini). 

4. Come sost., con valore neutro: 

a. La parte tenera di qualche cosa, soprattutto di cose commestibili: il t. del carciofo, dei cardimangia il t. e butta via il resto. 

b. Sentimento di amore: c’è del t. tra quei due. 

c. non com. Punto, lato debole di una persona: se lo prendi nel t., forse lo convinciPunto sul t., risposi (Giusti), ma più com., in questo uso, punto sul vivo. ◆ Dim. tenerino, anche con un’accez. partic. (v. la voce); tenerèllo, usato di solito con tono vezzeggiativo e con sentimento commosso: bambini tenerelli, in tenerella età; e sostantivato: Tu pria che l’erbe inaridisse il verno,Da chiuso morbo combattuta e vinta, Perivi, o tenerella (Leopardi); ant. o raro, teneréttoho un uomo ... che insin da teneretta età è riposato nel mio grembo (Giamboni); accr., scherz., teneróne (anche come sost., f. -a), di persona facile a commuoversi. ◆ Avv.teneraménte, sempre nel sign. fig. di affettuosamentelo amava teneramente. È anche didascalia musicale usata per prescrivere l’esecuzione dolce e affettuosa di un brano musicale: con uguale sign. si usa a volte la didascalia con tenerezza.



























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